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venerdì 1 gennaio 2021

iL tRiBoLaO e la ruggine

 

A distanza di parecchio tempo dai primi ardori ciclomeccanici, è il momento di alzare gli occhi dal banco dell'officina e guardare in faccia la realtà. 

Sul vocabolario, il mestiere che vorrei salvare non esiste: il sostantivo TRIBOLAO* non c'è!

Per non chiudere il dizionario prima di avere trovato conforto o ispirazione, prima di avviare la conversione in "trifulau", butto l'occhio sulla materia prima della mia passione, la ruggine.

La trascrizione fonematica di "ruggine" suggerisce che la lingua, prima di spalmarsi sul palato per fare uscire la "G", vada a battere sui denti a produrre due "D" ...e dunque RUDDGINE!

 *Troubled-bicycles seeker & repairman

 

RUDGE 1887-1890- 1893





D. RUDGE & Co. 1887 .ca - BICICLO 

Highwheel - Ordinary Bicycle - Penny Farthing

Telaio N. / Frame Number 27845

 

 

 

D. RUDGE & Co. 1890 .ca - Bicicletto di sicurezza 

Telaio a croce / Cross Frame Safety Bicycle

Telaio N. / Frame Number 42574




 

D. RUDGE & Co. 1893 .ca - Bicicletto di sicurezza 

Telaio inclinato / Diamond Frame Safety Bicycle

Telaio N. / Frame Number 82234









venerdì 25 dicembre 2020

Pìa 'na Rola - Take a Rola


Passeggiando con l'immaginazione a ritroso di circa quattro umane generazioni, specie d'inverno, è un attimo che si fa buio lungo la strada e dunque m'avvicino al tepore d'un osteria, alla mescita dei vini e alle sue voci.

Credo di essere intorno al 1915, da qualche parte sulle colline del Monferrato.

 

Due uomini sulla soglia, ben abbottonati di lana e velluto, parlano animosamente tra loro di qualche urgenza da risolvere... dialetto piemontese stretto, antico, capisco nulla, se non un consiglio risolutivo tal che uno dei due baffi si dilegua sul fianco della casa, armeggia del ferro, poi scompare veloce nel buio: "pia 'na rola!"

Torno a casa ebbro e satollo della speciale suggestione offertami dal caso, per cui forse ho risolto un dubbio appeso da anni a stagionare in cantina: che la "serie popolare" - anche detta "sottomarca" - delle più note biciclette Frejus si chiami Rola, proprio perché in dialetto piemontose parlato indicava l'attrezzo rotolante, all'epoca sempre più popolare, la bicicletta?!!

Pìa 'na Rola - Prendi una Rola - Take a Rola

Idea che conosce il massimo slancio evolutivo nella seconda metà dell'800, la bicicletta è un'innovazione tecnologica di portata enorme per l'essere umano, ma nel secondo dopoguerra del '900 è l'automobile a diventare sempre più popolare come mezzo di trasporto indipendente. La magia del rotolamento velocipedistico si affievolisce, sposta la sua calda fiamma sulla purezza geniale dell'infanzia, su chi la conserva in età matura e sulla passione sportiva.

Nel mezzo del '900 l'ominide civilizzato predominante tende sempre più al risparmio di fatica, accucciandosi in scatole di ferro a motore, per gli spostamenti, ma preserva un codice genetico ancora ben marcato dall'ardore biciclistico delle genereazioni precedenti. La carenza di rotolamento è in cerca di uno sfogo, vengono in aiuto la musica e la danza... dal Pià 'na Rola si passa al Rock 'n' Roll.


Bicicletta ROLA del 1915 .ca - Prod. Emmo Ghelfi Torino (Frejus)

Antica corona nichelata  R O L A a 44 denti
Ruote grandi 700 A, mozzi tipo Durkopp o primi SIAMT a chiocciole registrabili marchiati ROLA, cerchi in ferro stretti a 36 raggi, pignone fisso, freno anteriore a tampone con molla interna alla forcella, massiccio freno posteriore a fascetta francese Le Touriste Modèle B - Licence Bowden SGdG.



Testa di forcella liscia e stondata a congiunzioni interne, forellini posteriori tipo Chater Lea, nodo sella in stile Frejus, foderi a "D" piatti internamente.


I pedali sono rugginosi, non ho ritrovato marchiature, ma in passato ad un mercatino avvistai con stupore un pedale spaiato, del tutto simile o uguale a questi, marchiato Rola.



domenica 4 ottobre 2020

Bianchi 1909

 

Uhhh, quanto mi piacciono le grandi anticaglie! 

Gli anni passato, i secoli corrono e già c'è più che da leccarsi le dita ad incontrare un bel reperto alle condizioni quì di seguito, con serie sterzo e movimento centrale originali.  Grazie a Leonello Innocenti di Pistoia, per le suggestioni che ci presenta, con questa Bianchi da corsa mod. D del lontanissimo 1909!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Leccatesi tutte le dita a disposizione, giunge l'altrettanto impegnativa stagione di spremitura delle meningi, al fin di produrre l'olio di gomito necessario e, rimboccate le maniche, mettersi al lavoro con passione e tanta pazienza... per ridare corsa ad una bicicletta tanto antica, quanto tecnica, raffinata e modernissima!



 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tubo reggisella ad espander, tipico dei mod. D

 
Oliatore sul tubo di sterzo, testa di forcella marchiata Bianchi in corsivo.
 
 
Ruota anteriore "rasa" alla testa di forcella con diametro 700 C (28 5/8) e forcellino posteriore "compatto", dettagli da corsa d'avanguardia per il 1909! Mozzi Bianchi 32-40 fori montati su cerchi in legno nuovi per palmer, in modo da poter utilizzare in sicurezza la bicicletta. 
 

 

Belli cattivi quanto raffinati anche i foderi dritti della forcella:


 
Freno anteriore a tampone sulla gomma, con cerniera sul retro della testa di forcella; freno posteriore a fascetta.