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lunedì 21 novembre 2016

Ciclo Italia 1934

Grazie a Filippo, che ci apre la porta della sua antica soffitta di ricordi: l'atmosfera è quella giusta, di una soffitta centenaria con pavimento in legno e là, a riposare, la bicicletta della bisnonna, ferma da almeno cinquant'anni, illuminata da una finestra che infonde qualche raggio di luce naturale, affacciata su di un'epoca antica. Ciclo Italia da donna del 1934, prodotta dalle rinomate Off. Umberto Dei di Milano, perfettamente integra e conservata, con fanaleria e gommini dei pedali risaltenti alla fine degli anni '50, per adeguamento di legge, che tanto spesso capita di trovare.




domenica 11 gennaio 2015

Ciclo Italia ANNI 40

Anche di questa elegante bicicletta, avevo ahimè perso le tracce!

Ottimamente conservata dagli anni '40, Ciclo Italia mod. Turismo (prod. Umberto Dei)





sabato 11 gennaio 2014

reperto Luigi Magistroni

una delle più vecchie pedivelle corsa Magistroni che mi siano capitate: fine anni '20! su Ciclo Italia (Umberto Dei)


venerdì 3 dicembre 2010

venti

ruggine e poesia. da enzo, immutata dalle corse degli anni venti: Ciclo Italia, da officine Umberto Dei! Milano




venerdì 25 settembre 2009

dettagli

da maurizio, qualche informazione sulla. Ciclo Italia?

Sulle pedivelle c'è il marchio Ciclo Italia all'esterno e Magistroni all'interno. Sul mozzo posteriore c'è il marchio Ciclo Italia nel mezzo e sul pignone fisso c'è la scritta DEI. Il mozzo anteriore, dello
stesso tipo, è invece di una marca diversa S.......H.

Vado in cerca di altre tracce ma a me sembra di poter dire che è Ciclo Italia. La catena è inglese ma non riesco ancora a leggere una marca. La ruota libera è Regina Extra. Dietro al reggisella, sul telaio, c'è un numero alto, mentre sotto il movimento centrale c'è un altro numero breve, che devo pulire meglio. Domande: quando la UMBERTO DEI ha assorbito Ciclo Italia? C'era, prima o dopo il passaggio alla DEI, una squadra corse Ciclo Italia? Si trovano cataloghi Ciclo Italia? C'era una produzione di serie di bici da corsa Ciclo Italia?

lunedì 21 settembre 2009

recuperata!


nel bosco, discorremmo di questo velocipede. ora maurizio ci racconta la storia del recupero e invita a sfogliare il suo ALBUM di fotografie!

Di preciso la storia è questa: "stavo andando in bici da Sanremo a Ceva, a trovare degli amici. Per evitare il grande traffico, era il 13 agosto, ho deciso di risalire la valle Argentina (da Arma di Taggia) fino al Colle d'Oggia (per proseguire poi verso Rezzo, Pieve di Teco e Nava...). Poco dopo l'abitato di Montalto, nell'affrontare una curva in salita, ho visto sotto-strada la ruota di una bici che mi pareva appesa ad un albero. Tornato a Sanremo, ho impiegato una mattina intera, un sabato di fine agosto, per rintracciare il proprietario della campagna dove si trovava la bici. Sono entrato nell'unico bar del paese e ho fatto domande a tutti. Temevo d'esser trattato con sospetto, invece infine è uscita fuori l'indicazione giusta. Il proprietario della bici (un idraulico di Sanremo), quando l'ho contattato al telefono deve però aver pensato che un po' matto lo sono. Gli ho dato 50 €. Oggi l'ho portata a casa. Non ha nulla di inchiodato. Solo i cerchi sono mangiati dalla ruggine e quindi rifarò le ruote, ...intanto con due cerchi in ferro, poi magari in legno..."

e questa sarà un'altra grande storia da raccontare! di biciclette

martedì 1 settembre 2009

il bosco

di tempi. di venti. di riflessioni solitarie. custodi. di fughe, di storie partigiane, di furti. di fame. i boschi. custodi tra le fronde di amori sfuggiti alla piazza. in festa. fine d'agosto in bicicletta per maurizio, che trova là, appesa vicino al capanno tra le foglie, questa bicicletta da corsa, che sussurra racconti. memorie degli anni venti



e questa? nel fienile di legno, tra i castagni, mi appare tra polvere e attrezzi in disuso. troppi gli anni trascorsi ad arrugginire tra la neve. il bosco ed il torrente. Chater Lea, dell'inizio del novecento. strani destini, è la seconda che incontro. da londra. tra i monti del cuneese





mercoledì 29 ottobre 2008

bestie

sono una bestia. quella domenica mattina mi sveglio riposato, così per attivare l'energia propizia a discorsi contrattuali. sì, sono proprio una bestia. questa la porto a casa per ricambi, penso. monta pezzi vecchi, cerchi stretti in ferro, pedali in ferro, manubrio roller, mozzi a chiocciole regolabili con oliatore ad elmo. parafanghi a schiena d'asino, che differiscono da quelli a dorso di mulo giusto perchè quest'ultimo è di seconda generazione, di padre asino! calza a pennello. qualcuno potrebbe anche sostenere che i primi siano, perlomeno nell'immaginario collettivo, grigi, mentre i secondi marroni, di ruggine. in realtà tutto sta all'arbitrio della genetica di umidi decenni. bene, porto a casa la ferraglia, un po' incazzato perchè l'hanno sabbiata interamente, senza smontare nulla. inizio a pettinarle il crine, giusto per non sentirla oltremodo cigolare. cribbio! che è 'sta scritta U.D. punzonata sul telaio? uh, tutte le parti bianche son marchiate Ciclo Italia! e pure 1923. peccato che il nichel se l'è portato via la sabbia. sono una bestia e qualcuno l'è stato prima di me. povera bicicletta. cambio prospettiva, questa me la ingrasso per benino! l'occasione è ghiotta. biada, per un cicloappassionato da soma. m'immergo negli anni 20 e scopro un velocipede voluminoso, almeno all'apparenza, da pedalare. postura imperiosa su strade di galantuomini, ma anche di briganti. devo cercare un cappello adatto! come quelli che si vedono nei cataloghi in bianco e nero. bene, ora sono pronto. esco a far concorrenza agli altri equini, su questo asino d'acciaio!